La moneta da 1 euro con il gufo può valere molto più del suo valore nominale. Ecco quanto può fruttare oggi, come riconoscerla e dove venderla
In apparenza sembra una moneta da un euro qualunque. La prendi, la guardi, vedi un gufo, o per essere più precisi sarebbe una civetta, e potresti pensare che sia uno spicciolo come tanti. E invece no: quel piccolo soldino da un euro potrebbe valere anche 30 volte tanto. Ecco perché potrebbe valere così tanto.
La moneta in questione è stata coniata in Grecia nel 2002. Sul retro c’è una civetta, ispirata a una vecchissima moneta ateniese d’epoca classica. È un vero e proprio omaggio alla cultura ellenica. A progettarla è stato Georgios Stamatopoulos, che è un artista greco abbastanza noto nel suo campo. Ora, per essere pignoli, il termine “gufo” è un errore comune: l’animale raffigurato è una civetta, simbolo della dea Atena. Anche se tutti alla fine la chiamano “moneta col gufo”. Ma quanto vale? E perché interessa così tanto ai collezionisti?
Perché questa moneta interessa ai collezionisti
Non perché brilli, non perché sia dorata o tempestata di zaffiri, ma il motivo per cui interessa molto è la tiratura limitata. Alcune versioni di questa moneta sono state coniate in quantità ridottissime, quasi da collezione privata. La più famosa, datata 2002, ha una piccola “S” all’interno di una stella sotto la civetta. Quella “S” sta per Suomi, cioè Finlandia. È il segno che quella moneta è stata coniata in Finlandia per conto della Grecia. Roba da collezionisti con la lente d’ingrandimento e i guanti bianchi. Poi c’è la versione del 2015, ancora più rara: circa ventimila pezzi.
Qui arriva la nota dolente per chi sperava di farci il viaggio alle Maldive. Il valore attuale, per una moneta in buono stato, si aggira intorno ai 30 euro. Sempre meglio di uno, certo, ma lontano dalle cifre di altre monete tipo quella di Grace Kelly che può superare i 4.000 euro. Ovviamente tutto dipende dalle condizioni. Se la vostra moneta sembra appena uscita dalla zecca senza graffi, scoloriture, segni di usura, allora si può parlare di Fior di Conio, e lì le cose cambiano. Non parliamo comunque di cifre folli, ma il valore può salire anche oltre i 50 euro in casi fortunati.
Dove vendere questa preziosa moneta
Se siete tipi da “vendo tutto su eBay”, quella è una strada. Ci sono siti specializzati in monete rare, forum di numismatica, oppure anche le aste online dove i collezionisti fanno a gara come se stessero comprando l’ultima PS5. In alternativa, esistono negozi fisici di antiquariato o fiere del collezionismo dove potete far valutare la moneta da qualcuno con più occhio di voi. Attenzione però ai furbetti che cercano di convincervi che vale meno.
Infine, possiamo dire che è curioso come un euro, che normalmente passa inosservato tra una caramella e un gettone del carrello, possa generare tanto interesse. Questo dice molto su come funziona il collezionismo: a volte non conta il valore intrinseco, ma la storia che c’è dietro. O il dettaglio che sfugge a chi non ha l’occhio allenato. Insomma, la prossima volta che vi cade una moneta dal portafogli, guardatela meglio. Magari c’è una civetta che vi guarda con aria saggia. E magari, con un po’ di fortuna, quella civetta vi paga la cena.