fluttuazioni massicce nelle importazioni d’oro tra USA e Svizzera

A marzo di quest’anno, il commercio di oro tra la Svizzera e gli Stati Uniti ha sperimentato un vero e proprio terremoto. Le importazioni di questo prezioso metallo negli USA hanno toccato il picco di 25,5 tonnellate metriche, segnando il massimo degli ultimi tredici mesi e raddoppiando rispetto al mese di febbraio, che aveva registrato solo 12,1 tonnellate. Questo picco si contrappone a una netta flessione nelle esportazioni dall’Europa agli USA, con un calo del 32% su base annua, attestandosi a 103,2 tonnellate metriche.

impatto dei dazi di Trump sull’oro

Il panorama del commercio internazionale dell’oro è stato significativamente influenzato dalle politiche tariffarie imposte dall’amministrazione del presidente Donald Trump. Dopo l’annuncio dei nuovi dazi, i commercianti svizzeri in preda al panico hanno spostato una quantità impressionante di oro, argento e platino – per un valore di oltre 74,4 miliardi di euro – verso i magazzini statunitensi di Comex tra dicembre e marzo. Questo movimento massiccio mirava presumibilmente a evitare i pesanti oneri finanziari che avrebbero colpito questi metalli preziosi.

il cambiamento nelle scorte d’oro del Comex

I magazzini di Comex hanno registrato un inusuale trend di riduzione delle scorte d’oro. Segnalando la prima dimissione in quattordici mesi, per otto giorni consecutivi l’oro ha lasciato i magazzini americani. Tutto ciò ha contribuito a una discesa nel premio sui futures dell’oro negli Stati Uniti a seguito di questi significativi squilibri di mercato. La situazione è ulteriormente cambiata quando i metalli sono stati esclusi dai dazi reciprocamente imposti, causando il blocco delle nuove spedizioni verso gli USA e l’inizio di un flusso inverso verso la Svizzera.

effetti a lungo termine e prospettive future

Nonostante il tumulto e i cambiamenti repentini nelle dinamiche di mercato, dal 4 aprile le scorte di Comex hanno mostrato un calo da 45,1 a 43,6 milioni di once troy, indicando una stabilizzazione del valore delle scorte d’oro di circa 4.464 milioni di euro. È interessante notare che, dal giorno della riconferma di Trump come presidente, il Comex ha visto un incremento costante nelle scorte d’oro, partendo da 17,1 milioni di once troy nel novembre precedente.

Un portavoce di una nota raffineria svizzera consultato da Reuters ha suggerito che l’uscita di capitali dagli USA sarà comunque modesta, dato che l’oro lì immagazzinato continua a funzionare come un solido rifugio contro l’incertezza che persiste nel commercio internazionale con Washington. Questo dimostra che, nonostante i contraccolpi iniziali, l’oro rimane una forte anchora di stabilità economica in tempi di incertezza.

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