Il trucco del giardiniere: cimare il limone ad aprile per un raccolto top

Cosa succede se si cimano i limoni ad aprile? Un gesto all’apparenza banale che cela un effetto quasi magico. Ma attenzione: va fatto nel momento giusto, e nel modo giusto.

La primavera riporta le mani tra le foglie, tra rami che si sono assopiti per mesi. Il limone, con la sua aria da eterno verde, non dorme mai del tutto, ma aspetta il momento buono per riprendere slancio. Aprile, soprattutto al Centro-Nord, è la soglia giusta. La gelata se ne va, e con lei le paure di chi coltiva in vaso o in giardino.

Tra le tante cose da fare in quel periodo – rinvasi, concimazioni, ispezioni – c’è un taglio in particolare che sembra passare inosservato a chi non ci ha mai fatto caso: la cimatura. Non una potatura drastica, nessun groviglio tra le fronde, ma solo un piccolo gesto, all’apparenza irrilevante, parliamo di togliere l’estremità di un ramo.

Cimare il limone in primavera

Non si tratta di rendere la pianta più bella o cose simili. La cimatura serve a far reagire la pianta. La si “provoca”, in un certo senso. Si eliminano pochi centimetri dal ramo e, in cambio, la pianta risponde emettendo nuovi germogli da sotto il taglio. Una sorta di risposta vitale, quasi un moto di orgoglio vegetale.

Sulle piante allevate a globo, che poi è la forma più comune per i limoni in vaso, questo tipo di taglio permette di infoltire la chioma verso l’esterno. E non è un dettaglio da poco. Un limone con una chioma rada soffre il caldo, la siccità, e produce poco. Invece, una chioma ben distribuita protegge, trattiene umidità, rende il vaso più stabile. Non è esagerato dire che cambia tutta la musica.

Come e dove tagliare correttamente

La tecnica è semplice: si cerca l’estremità di un ramo, si valuta se è troppo lunga o se sta crescendo dove non serve, e si taglia poco sotto l’ultima gemma. Nulla di drastico. Chi pensa di tenere bassa la pianta con la cimatura si sbaglia, questo tipo di taglio non serve a ridurre, ma a stimolare.

Per rimpicciolire o contenere serve un altro tipo di potatura, quella di ritorno, dove si taglia fino a un ramo secondario. La cimatura è più un incoraggiamento che una correzione.

Ove si desideri, invece, rinvigorire l’interno della chioma, c’è la cosiddetta speronatura, ma è un’altra faccenda. Qui si parla solo di spuntare i rami troppo spavaldi.

Il momento adatto? Dipende da dove si vive. Al Sud, già a fine febbraio si può iniziare, anche se molti preferiscono marzo per prudenza. Al Centro-Nord, meglio aspettare aprile inoltrato, o anche maggio se il clima è ancora ballerino. L’importante è evitare che la pianta stia ancora lottando con le ultime gelate notturne.

Ultimi consigli per la cimatura

E se ci sono i fiori? Si può tagliare lo stesso. Il limone è un rifiorente, questo vuol dire che fiorisce più volte all’anno, spesso senza avvisare. Qualche bocciolo può andare perso, ma niente di irreparabile. Anzinché aspettare mesi, meglio cogliere il momento giusto per l’intervento.

Un’ultima nota per chi ha appena messo mano alle forbici: non serve esagerare. Un eccesso di tagli crea squilibrio e confonde la pianta. Meglio pochi tocchi, pensati bene. La natura fa il resto, anche se non sempre secondo i piani.

E se qualcosa va storto – un taglio sbagliato, un ramo che non ricaccia – pazienza. Il limone è tenace e sa come riprendersi.

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