Una guida chiara e senza giri di parole su come funziona la NASpI, chi ne ha diritto e come fare domanda. Senza fronzoli, solo quello che serve sapere.
Quando si resta senza lavoro, la prima cosa che ci si chiede è: “E ora come vado avanti?”. Non si tratta solo di soldi, ma anche di orientarsi in una burocrazia che spesso sembra fatta apposta per scoraggiare. La NASpI, ossia l’indennità mensile di disoccupazione, prova ad alleggerire un po’ il colpo. Non risolve tutto, ma può dare respiro. È prevista per chi perde il lavoro senza volerlo, quindi niente dimissioni (tranne eccezioni), niente accordi bonari col datore.
Si chiama Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego ed esiste dal 2015. Sostituisce le vecchie AspI e MiniAspI, e si ottiene solo su richiesta, online, tramite il sito dell’INPS. Serve avere le credenziali SPID, CNS o CIE. Non basta essere disoccupati, bisogna anche aver lavorato almeno 13 settimane negli ultimi 4 anni. Se questo criterio manca, non se ne fa nulla.
Requisiti NASpI: chi rientra e chi resta fuori
La platea è piuttosto ampia. Ne hanno diritto, per esempio, gli apprendisti, i soci lavoratori subordinati nelle cooperative, artisti con contratto subordinato, dipendenti a termine nelle pubbliche amministrazioni. Dal 2022, anche certi operai agricoli a tempo indeterminato possono farne richiesta.
Chi è fuori? I lavoratori stagionali extracomunitari, chi ha i requisiti per la pensione, i dipendenti pubblici a tempo indeterminato e chi prende già un assegno ordinario di invalidità.
Per la domanda non servono montagne di documenti. Basta seguire le sei sezioni online sul sito INPS. Vanno inseriti i dati anagrafici, quelli sul lavoro svolto, eventuali periodi all’estero, e specificare se si hanno altri redditi, anche minimi. Si può anche allegare l’UniLav o il modello MV10, ma non è obbligatorio.
Un consiglio pratico? Avere l’IBAN pronto. Deve essere intestato o cointestato a chi fa la richiesta, altrimenti l’INPS blocca tutto.
Come funziona la procedura
Da marzo 2024 c’è una nuova modalità di invio. La chiamano “ID 3.0”, fa parte del PNRR. Il sito guida passo dopo passo, e al termine si riceve un numero di protocollo. Si può poi controllare lo stato della domanda nell’area personale.
Una volta mandata la domanda, bisogna andare al Centro per l’Impiego entro 15 giorni per convalidare la DID, cioè la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro. È il primo passo per firmare il cosiddetto Patto di Servizio Personalizzato. Non è un optional: chi non si presenta rischia di perdere tutto.
La NASpI viene pagata ogni mese. Dura al massimo due anni, ma la durata concreta dipende da quanti contributi sono stati versati. La cifra? Il 75% dello stipendio medio (imponibile INPS) degli ultimi quattro anni, fino a un certo tetto. Se si prendeva di più, la parte eccedente viene considerata al 25%. Dopo sei mesi, cala del 3% al mese (o otto mesi se si hanno più di 55 anni).
Un aspetto spesso trascurato: se durante il periodo NASpI si trova un nuovo lavoro, può esserci l’obbligo di comunicarlo. Non sempre però. Se il contratto è classico e il datore manda il modello UniLav, il lavoratore non deve fare nulla. In altri casi (come lavori all’estero o con la pubblica amministrazione), va comunicato all’INPS con il modulo NASpI-COM.
Chi non lo fa rischia grosso: l’INPS può bloccare tutto e chiedere indietro i soldi ricevuti. Meglio quindi non ignorare queste formalità.
Un altro punto da ricordare è che, se si è iscritti alla gestione separata o si lavora come autonomi con partita IVA, è obbligatorio dichiarare il reddito presunto anche se è zero. In caso contrario, l’indennità si ferma.
Infine, la Legge di Bilancio 2022 ha portato alcune modifiche: ampliata la platea, abolite le 30 giornate lavorative minime e introdotta la riduzione mensile dell’indennità dal sesto mese.
In definitiva, la NASpI non è una manna dal cielo, ma un appiglio utile. Sapere come muoversi evita brutte sorprese. Anche se può sembrare tutto macchinoso, la procedura è più semplice di quanto si pensi. Serve solo un po’ di pazienza e qualche dato sotto mano.