Stipendi pignorabili dei dipendenti pubblici: cosa cambia con la Legge di Bilancio 2025

In un futuro sempre più vicino, i debiti dei dipendenti pubblici potranno essere riscossi direttamente dal loro stipendio. Questo è quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2025, un provvedimento che promette di rivoluzionare il sistema di riscossione dei debiti in Italia. A partire dal 2026, tutti i dipendenti pubblici con uno stipendio netto mensile superiore a 2.500 euro e debiti erariali oltre i 5.000 euro saranno soggetti al pignoramento automatico dello stipendio. Il tutto sarà gestito dal sistema NoiPA.

Come funziona il nuovo sistema di pignoramento automatico

Il sistema di pignoramento automatico è un processo basato su un sistema automatizzato di verifica e trattenuta. Questo sistema è stato persino progettato per il recupero dei crediti dallo Stato o dagli enti locali. Sono interessati tutti quei dipendenti pubblici la cui stipendio netto supera i 2.500 euro e che presentano un debito superiore a una certa cifra. Attualmente la soglia massima è di 5.000 euro, ma dal 2026 tale cifra scenderà a 2.500 euro, coinvolgendo un numero più alto di lavoratori, a volte anche quelli a basso reddito.

Il processo è gestito da NoiPA che gestisce su base mensile circa 2,7 milioni di stipendi. I dipendenti di NoiPA sono obbligati a verificare la posizione fiscale del dipendente attraverso un portale dedicato, dove inserendo il codice fiscale e l’importo da liquidare il sistema restituisce una liberatoria in assenza di debiti, o una sospensione dell’erogazione in caso di pendenze fiscali.

Caso pratico: arretrati bloccati per dirigenti scolastici e personale ATA

La nuova legge di bilancio ha già avuto effetti tangibili, come si è visto negli arretrati riconosciuti a dirigenti scolastici, insegnanti e personale ATA. Nei casi in cui un pagamento ha superato i 5.000 euro di arretrati netti, NoiPA ha bloccato i pagamenti automatici se non viene fornita una liberatoria dal portale.

Un caso rilevante è stato quello di un dirigente scolastico con un debito di oltre 500.000 euro con l’Agenzia delle Entrate Riscossione. A seguito di queste scoperte, i pagamenti degli arretrati sono stati bloccati e segnalati per l’attivazione delle procedure di pignoramento.

Normativa di riferimento e limiti al pignoramento

La normativa che regola questo nuovo sistema di pignoramento automatico è il D.P.R. 180/1950. Questa legge stabilisce le regole per le trattenute sul trattamento economico dei dipendenti pubblici. Alcune eccezioni riguardano la non pignorabilità dello stipendio: fino a un terzo dello stipendio per alimenti dovuti per legge e un quinto per debiti verso lo Stato o per tributi dovuti. Il pignoramento è attivato solo dopo notifica all’ufficio competente che deve compilare la ‘dichiarazione del terzo’, il calcolo di quanto pignorare.

Importante sottolineare che la presenza di debiti che superano la soglia prevista può bloccare qualsiasi tipo di erogazione – non solo lo stipendio mensile, ma anche tredicesime, arretrati, bonus o indennità straordinarie. Dal 2026, questa soglia calerà a 2.500 euro, mettendo molti altri lavoratori nel mirino della riscossione dei debiti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto