Treia ricorda don Giuseppe Branchesi: una celebrazione tra memoria e comunità

Cinque anni fa, don Giuseppe Branchesi, noto affettuosamente come don Peppe, lasciava un vuoto incolmabile nella comunità di Santa Maria in Selva. Prete e amico di tutti, fu una delle prime vittime dell’epidemia da Covid-19. Questo articolo si propone di raccontare il suo immenso impatto nella sua comunità, culminando nel memorial day organizzato in suo onore.

il ricordo di don Peppe: un giullare di Dio tra la gente

Don Giuseppe Branchesi era conosciuto per il suo spirito allegro e il soprannome “giullare di Dio,” una figura capace di entrare nel cuore delle persone con semplicità e umanità. Il suo stile di vita era caratterizzato da un approccio inclusivo e amorevole verso tutti. Ogni gesto, persino i più piccoli, come organizzare una partita a carte o una cena di comunità, era finalizzato a creare un senso di unione e concordia.

La sua parrocchia a Santa Maria in Selva non era solo un luogo di culto, ma un punto di riferimento per molti. Attraverso le attività orchestrate all’interno e all’esterno della parrocchia, don Peppe si relazionava con diverse parti del mondo, toccando Europa, Sud America e persino l’Africa. La sua preoccupazione per i poveri e gli emarginati era una parte fondamentale della sua missione. La sua vita è stata bruscamente interrotta dall’improvvisa comparsa del Covid-19, considerandolo una delle sue prime vittime.

il calvario di una perdita: luttuosa vigilia pasquale

Nell’aprile di cinque anni fa, don Giuseppe Branchesi trascorse i suoi ultimi giorni nell’ospedale di Civitanova Marche, in una drammatica ripetizione della passione di Cristo, come osservò padre Luciano Genga. La lettera d’addio ai suoi parrocchiani, scritta durante le sue ultime ore, è un testamento di fede e forza spirituale che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore dei treiesi.

La comunità sente profondamente la mancanza di don Peppe. Le sue parole, intrise di benedizioni e speranza, risuonano ancora come un eco potente che collega spiritualmente la sua esistenza terrena al sacrificio cristiano. Questo sentimento collettivo è ulteriormente rafforzato dal monumento dedicato a lui, un ulivo francescano e un mappamondo, simboli tangibili del suo amore universale.

un memorial day per non dimenticare: celebrazioni e simboli di unione

Il prossimo 17 maggio, a Treia, si svolgerà un memorial day in onore di don Giuseppe Branchesi, l’ultimo tra i “Treiesi dell’anno”. Questo evento non sarà solo un momento di lutto, ma anche una celebrazione della vita di don Peppe, del suo impegno e delle sue opere. La giornata si aprirà con il ritrovo dei partecipanti a Santa Maria in Selva, seguito da un pranzo comunitario nelle strutture parrocchiali.

Nel pomeriggio, sarà celebrata una messa dal vescovo monsignor Nazzareno Marconi, un momento di raccoglimento e preghiera per don Branchesi e per tutti i sacerdoti che hanno servito nella parrocchia. A seguire sarà inaugurato un monumento commemorativo adiacente alla chiesa, un segno tangibile del legame indelebile tra don Peppe e la sua comunità.

L’evento proseguirà con un’assemblea dell’Associazione culturale de I Polentari d’Italia, gruppo che don Branchesi aveva contribuito a fondare e che successivamente ha guidato per oltre un decennio. La serata si concluderà con un apericena organizzato dal comitato parrocchiale, che si identifica fortemente con l’associazione dei Polentari di Santa Maria in Selva.

Anche la redazione di Picchio News esprimerà il suo tributo a don Peppe, unendosi alla comunità in un’atmosfera di rispetto e memoria. La figura di don Giuseppe continua a vivere attraverso i ricordi e le opere da lui avviate, mantenendo viva la sua eredità spirituale e culturale.

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