Truffa telefonica ai danni di un anziano: raggiro da 2000 euro via messaggio Whatsapp

Un anziano di Caldonazzo è caduto nel tranello di una truffa telefonica, con un messaggio su Whatsapp che chiedeva aiuto e un nuovo numero di emergenza. Accortosene troppo tardi, l’uomo ha perso 2000 euro, finiti su un conto bancario di un truffatore. Ma cosa è successo nel dettaglio?

la messinscena: un messaggio ‘urgente’ e una richiesta di bonifico

Tutto è iniziato con un messaggio Whatsapp ricevuto sull’anziano cellulare dell’anziano. “Papà, ho perso il telefono e sto usando un numero provvisorio, ho bisogno di un bonifico urgente“. Sconvolto dal timore che suo figlio fosse in difficoltà, l’uomo ha proceduto senza indugiare all’operazione finanziaria, inviando 2000 euro sul conto bancario indicato nel messaggio. Tuttavia, quel conto apparteneva a uno sconosciuto, senza alcun legame né con lui né con suo figlio, ed è stato lì che la somma è svanita.

Le truffe come questa si basano sulla simulazione di un’emergenza familiare, propinando ai bersagli un messaggio urgente e personale, che invoglia a rispondere senza troppi controlli.

il ruolo dei carabinieri: le indagini e l’identificazione dei responsabili

L’anziano, atterrito, ha immediatamente denunciato l’accaduto ai carabinieri della stazione di Caldonazzo. Attraverso l’analisi dei dati bancari e delle testimonianze della vittima, sono riusciti a risalire all’intestatario del conto misterioso, l’ignoto beneficiario della somma di 2000 euro.

Il colpevole, un giovane italiano ventenne, non era nuovo a simili episodi di truffa. Le indagini hanno portato anche all’individuazione di un complice, un cittadino indiano poco più che ventenne e proprietario di un negozio di telefonia nella zona. Quest’ultimo si era occupato di attivare la scheda SIM utilizzata per i messaggi truffaldini, intestandola a un altro individuo inconsapevole per eludere la legge.

alla radice del problema: modalità e neutralizzazione delle truffe telefoniche

Le truffe telefoniche come quella subita dal residente di Caldonazzo si basano sull’elemento sorpresa, sull’urgenza apparente e sulla fiducia delle vittime. In questo caso, l’immaginario smarrimento di un telefono e la conseguente necessità di un nuovo numero hanno contribuito a rendere credibile la messa in scena.

Queste trame delittuose sfruttano anche la tecnologia, come le schede SIM intestate a persone del tutto estranee ai fatti, rendendo più complesso il compito delle forze dell’ordine nel risalire ai responsabili.

L’arma più efficace contro queste truffe è quindi la prudenza: in caso di messaggi sospetti, è importante verificare l’identità del mittente e l’autenticità della richiesta, preferibilmente contattando direttamente la persona a cui si riferisce il messaggio.

Come insegna il caso di Caldonazzo, il tempestivo intervento delle forze dell’ordine e la collaborazione di banche e istituti finanziari possono svolgere un ruolo cruciale per fare luce sulle truffe e prevenirne ulteriori.

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